Il fronte di gola - Forte Gisella

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Il Forte > La Storia
Questa parte del forte è rivolta verso la città e risultava ad essa collegata da una strada militare che consentiva di garantirne gli approvvigionamenti ed il ricambio delle truppe.
Presenta ai lati due porte simmetriche (con ponti levatoi oggi completamente interrati), chiuse da grossi cancelli metallici con portali in conci di pietra aggettanti e timpano gradonato in sommità.
Per la loro monumentalità ricordano le porte urbane di accesso alla città.
Sul muro laterale della galleria interna alla porta vi sono numerose feritoie che pongono sotto il tiro dei fucilieri chi entra nel forte.
Il fronte di gola è costituito da un corpo proteso all’esterno (tamburo di gola) a difesa delle porte e caratterizzato da numerose feritoie di forme geometriche ed inclinazioni diverse per consentire la massima copertura ai difensori e nel contempo offrire linee di tiro diversificate ed incrociate.
Il fronte di gola si raccordava ai lati con un alto muro ad andamento lineare che difende il lato del forte rivolto verso la città. I muri sono realizzati con conci di pietra da taglio a forma poligonale ,in cui sono inseriti su due linee sovrapposte archi di “scarico” in laterizio a vista .
Le parti finali del muro si raccordano ad angolo retto con il muro alla Carnot che prosegue sui quattro lati del forte. Tale innesto è visibile dai conci angolari a “bugnato rustico” , particolare che evidenzia come il forte non solo rispondeva ad esigenze difensive, ma anche a precise scelte di carattere stilistico. Questa ed altre soluzioni presenti tra l’altro nei portali di ingresso, nel ridotto centrale, etc, sono quelle riscontrabili nei palazzi cittadini, a dimostrazione di come l’architettura militare ricerchi modelli formali analoghi all’architettura civile.
La copertura, in alcune parti ora mancante o fatiscente, da cui uscivano i camini di aerazione, era
costituita da un terrapieno erbato, in grado di svolgere contemporaneamente funzioni di difesa (locali a prova di bomba), di coibentazione e di impermeabilizzazione.
Nel prospetto verso il cortile interno, vi sono le finestre per l’aerazione dei locali e varie porte. Quelle laterali sono in corrispondenza agli ingressi del Forte, quelle poste a breve distanza consentono l’accesso alle postazioni interne dei fucilieri a difesa della porta, quella centrale con cancello metallico conduce attraverso una galleria all’interno del manufatto nelle postazioni di difesa.
All’interno sono da segnalare i due locali simmetricamente posti ai lati del corridoio centrale con funzione di polveriera. Il pavimento di questi locali, originariamente era costituito da un solaio aerato in legno, posato su travi in legno poggianti su piccoli pilastri in muratura, quindi sollevato dal piano di fondo al fine di preservare dall’umidità le polveri da sparo. Un’appropriata ventilazione era ottenuta da canalizzazioni interne alla muratura con sviluppo a “Z” che ricevendo aria da aperture poste nella muratura perimetrale dei locali (visibili dalla galleria interna) e dotate di porticine in ferro per regolare il flusso dell’aria, conducevano l’aria sotto il pavimento in legno.
Proseguendo oltre il corridoio d’ingresso si trovano due locali a pianta rettangolare con volte a botte (postazioni d’artiglieria) alle cui estremità si trovano due ampie aperture “cannoniere” (1) chiuse da inferriate apribili dove venivano posizionati i cannoni da difesa in casamatta. Tali artiglierie avevano il compito di battere il fossato con un tiro radente alla muratura perimetrale del forte in modo da colpire il maggior numero di attaccanti dai fianchi. Quando il forte veniva armato, si collocava la bocca da fuoco (2), un affusto di legno (3) posto su un sottoaffusto (4) dotato di ruote. Il sottoaffusto era fissato con un perno che ne garantiva la rotazione ad una staffa (5) fissata sotto la cannoniera. Delle rotaie inserite nella pavimentazione consentivano la “movimentazione” dell’intero cannone. Gli anelli (6) collocati nella volta del soffitto agevolavano le operazioni di messa in batteria e manutenzione dei materiali. L’apertura (7) posta sopra la cannoniera consentiva l’espulsione dei fumi dello sparo.
Il vano interno del tamburo di gola è a pianta semicircolare con un grande pilastro semicilindrico centrale su cui si sviluppa un volta a botte anulare. In nicchie separate da murature trasversali si posizionavano i soldati che attraverso le feritoie potevano sparare con i fucili contro eventuali sortite nemiche e a difesa delle porte d’ingresso del forte.
fortegisella.aics@gmail.com
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(Presidenza AICS)
via Mantovana 117
Verona - 37137
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